VIRUS HIV e INVECCHIAMENTO: COSA C’E’ DA SAPERE?!

HIV E AIDS IN ITALIA

Nell’ultimo anno di ricerche google, l’argomento ebola è schizzato alle stelle piazzandosi nella top five degli argomenti più cercati. Nonostante le ricerche google italiane in merito all’HIV sembrino conservare una costanza nel tempo, non c’è dubbio che l’interesse e probabilmente il timore del contagio da HIV, sia percepito come minore rispetto al passato e più basso rispetto al contagio di ebola.

La contrazione dell’infezione da HIV è dovuta principalmente al comportamento dell’uomo. Ancora oggi il maggior numero di nuove infezioni è causato infatti da rapporti sessuali non protetti.

Tuttavia gli ultimi dati statistici sull’HIV in Italia, pubblicati proprio il 18 dicembre 2014, rivelano che dal 1982 (anno in cui si è verificato il primo caso HIV in Italia) al 2013, sono stati individuati 66.536 casi diagnosticati di infezione HIV e 42.369 decessi.

Anche se l’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni, negli ultimi quattro anni si osserva una aumento delle nuove diagnosi di infezione da HIV nella classe di età 50-59 anni.

Questo dato ha colpito il mio interesse perchè proprio di recente ho letto un articolo americano molto interessante che riguarda l’invecchiamento del virus HIV (cioè la sua diffusione tra la popolazione over 50) e gli effetti psicologici che il contagio HIV può avere sulla popolazione di età superiore ai 50 anni.

Ho tradotto per te questo articolo che ti consiglio vivamente di condividere per aiutarmi a diffondere le informazioni giuste sul virus hiv!

(Fonte dei dati statistici: Notiziario Istituto Superiore di Sanità, Volume 27, no 9 supplemento 1 2014)
Buona Lettura!

9 informazioni che devi conoscere sul virus hiv e l’invecchiamento

Di Maggie Chartier, PsyD and Monica Rivera Mindt, PhD (Members, APA Committee on Psychology and AIDS)

HIV negli Stati Uniti: si stima che entro il 2015, su due persone che vivono con l’HIV una di esse avrà più di 50 anni. Il Centers for Disease Control (CDC, 2012) ha stimato che il numero di persone che vivono con l’HIV che hanno più di 50 anni di età, supera il numero di persone che hanno meno di 34 anni.

La diffusione del virus HIV tra la popolazione con età superiore ai 50 anni, solleva questioni importanti per la cura e la gestione dell’HIV durante il processo di invecchiamento.

Ecco 9 cose importanti da sapere sul virus HIV e l’invecchiamento:

  1. Le persone di 50 anni fanno sesso e sono a rischio contagio HIV! Il 21-22% delle nuove infezioni da HIV riguardano persone di età superiore ai 50 anni. Il test è dunque molto importante nelle persone che appartengono a questa fascia d’età.
  2. Gli adulti con HIV hanno una probabilità di sperimentare la depressione cinque volte maggiore rispetto agli adulti HIV-negativi e possono essere a rischio di suicidio.
  3. La depressione può compromettere la qualità della vita, il funzionamento quotidiano, l’impegno nel prendersi dura di sè, la possibilità di seguire le prescrizioni farmacologiche ed è associata ad un maggior numero di condizioni di salute negative concomitanti (comorbilità).
  4. Gli adulti più anziani che risultano HIV positivi sono meno propensi a chiedere aiuto per gli aspetti psicologici. C’è bisogno di servizi di salute mentale che siano adatti a questa tipologia di utenti con virus da HIV e che riducano i sintomi (per esempio, la depressione, ansia) a lungo termine.
  5. L’aderenza ai farmaci in persone con infezione da HIV più anziane può essere influenzata da molti fattori, tra cui la depressione, lo scarso supporto sociale, e il deterioramento cognitivo.
  6. Le persone che hanno più di 50 anni, hanno spesso altri problemi medici oltre all’HIV, come le malattie cardiovascolari, il cancro, il dolore cronico, e l’osteoartrite.
  7. Rispetto agli adulti sieropositivi più giovani, gli adulti più anziani hanno spesso un peggior funzionamento immunologico e minore probabilità di sopravvivenza dopo una diagnosi di AIDS. L’adesione alla farmacoterapia può essere complicata dall’assunzione di più farmaci e di terapie per altri problemi medici. La compliance, cioè l’aderenza al trattamento prescritto, è fondamentale.
  8. Lo stigma connesso all’HIV e all’invecchiamento può avere un profondo impatto sugli esiti di salute, sull’aderenza alle prescrizioni farmacologiche, sulla difficoltà a rivelare lo stato di HIV, e l’insorgenza di stati psicologici negativi. Un maggiore sostegno sociale e un senso di controllo sulla propria situazione di vita possono aiutare a ridurre l’impatto negativo della stigmatizzazione.
  9. Spesso nel processo di invecchiamento si verificano diverse sfide cognitive (riguardanti la memoria ad esempio), sfide che possono essere aggravate dal contagio HIV . Gli anziani con HIV, che appartengono alle minoranze razziali/etniche potrebbero avere un rischio particolarmente elevato.

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Buona Salute
Eleonora Vivo

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