LA CICALA E LA FORMICA. CHI E’ PIU’ FELICE?

Caro lettore

Ho trovato questa versione molto particolare della nota favola “La cicala e la formica” che secondo me offre spunti interessanti per la nostra, la mia e la tua, riflessione sulla felicità.

Dopo che l’avrai letta, avrei piacere di leggere la tua opinione al riguardo!

La cicala e la formica

Per tutta l’estate la cicala consumava e la formica investiva. “Stai agendo in modo molto irrazionale  – ammonì la formica – quando verrà l’inverno te ne pentirai”. “Sarò assai infelice -replico la cicala – ma sto agendo in modo razionale. Essere razionale coincide con l’essere felice, e al momento, il mio piacere supera il dolore futuro. Unisciti a me e canta al sole!”. “Secondo me – rispose la formica – essere felici consiste nel massimizzare l’utilità su tutto l’arco dell’esistenza. L’infelicità e la felicità hanno un peso costante. Dunque per essere razionale, devo darmi da fare e investire per l’inverno”.

La cicala e La formica

Venne l’inverno e la cicala era affamata. Chiese aiuto alla formica.

“Vorrei poterti aiutare – disse la formica – ma, essendo razionale, non posso preferire il tuo benessere al mio: non hai nulla da darmi in cambio. Non ti senti in colpa per aver cantato tutta l’estate? “Molto in colpa – rispose la cicala – proprio come avevo previsto. Ma l’adesso è l’adesso, allora avevo agito in modo razionale. Sei tu che sei irrazionale nel proibirti di darmi una mano.

La formica ci pensò. Ma aveva soltanto cibo sufficiente per finire l’inverno. “L’adesso per me, è tutta la vita – spiegò – ma ti posso aiutare in un altro modo. Vedi le foglie dell’albero d’Epicuro? sono deliziose e nutrienti. Ma dopo un certo tempo ti ammalerai. Io non posso mangiarle, perchè calcolo la felicità su tutto l’arco dell’esistenza. Ma per te l’estasi presente supera l’infelicità futura”.

La cicala mangiò le foglie e finì per ammalarsi. “Ne vale la pena?” – chiese la formica alla cicala ormai agonizzante. “Non vale adesso, ma ne valeva prima” – rispose la cicala. E la formica: “Devo dirti una cosa, ma non so se per te sia una buona notizia. C’è un antidoto!”

“Presto presto” – esclamò la cicala.

“Credo che tu non possa usarlo – ribattè la formica – perchè prima ti fa stare molto male e solo in seguito ti fa guarire”. “Brutta notizia – concluse la cicala – dato che io non posso investire sulla felicità futura. Addio”.

La cicala morì, e la formica visse una grigia esistenza, evitando le occasioni di felicità che avrebbero potuto trasformarsi in infelicità future. Ormai molto vecchia, si disse: “E’ triste non poter quasi mai fare quello che si vuole, ma condurre un’esistenza felice rende la vita assai dura”.

Tratto da The Cunning of Reason di M. Hollis e E. Martin

Cosa ne pensi di questa storia? Ha vissuto meglio la cicala o la formica? Esistono altre modalità di vivere oltre a quelle scelte dai due personaggi della storia?

Condividi questa storia con i tuoi amici e aiutami a stimolare una riflessione!

Buona Salute

Eleonora Vivo

No Comments

Post A Comment