Come prevenire il Bullismo. Intervenire precocemente e coinvolgere i genitori

Spesso sentiamo parlare di bullismocyberbullismoviolenza tra i giovani. Cosa stiamo facendo noi psicologi per prevenire queste condotte e come lo stiamo facendo?

L’articolo, tradotto per noi dalla collega Francesca Bolognesi, descrive un nuovo programma di prevenzione del bullismo made in USA che coinvolge i genitori oltre che i bambini. Gli incoraggianti risultati delle ricerche ci stimolano a prendere spunto da questo modello e ci invitano a coinvolgere anche gli insegnanti nei programmi di prevenzione del bullismo.

Spero che questo articolo susciti la curiosità non solo degli addetti ai lavori ma anche e, forse soprattutto, dei docenti e dei genitori. A loro è rivolto il mio appello: la salute è un diritto di tutti da richiedere a gran voce.

Richiedete alle scuole dei vostri figli progetti e programmi di prevenzione del bullismosviluppati da psicologi competenti!

Buona Salute

Eleonora Vivo

Come possiamo prevenire il bullismo? Coinvolgiamo i genitori e iniziamo presto.

Di Michele Knox, PhD and Kimberly Burkhart, PhD

Traduzione a cura di Francesca Bolognesi

Bullismo: quale prevenzione?

Negli Stati Uniti circa uno studente su 3 ammette di aver  subito bullismo a scuola. Per questo motivo noi psicologi ci chiediamo dove stiamo sbagliando.

Forse non stiamo dando la giusta rilevanza ai genitori.

La ricerca ha mostrato che la prevenzione e l’intervento sulla violenza giovanile è più efficace quando vengono coinvolti i genitori .

Inoltre, gli interventi che hanno come scopo la prevenzione del comportamento violentosono più efficaci  se vengono svolti nella prima infanzia, quando ancora il problema non è evidente.

Il motivo della maggior efficacia degli interventi di prevenzione del comportamento violento svolti in questo periodo della vita si collega al fatto che durante la prima infanzia si raggiungono le tappe fondamentali dello sviluppo come lo sviluppo dell’attaccamento sicuro, la regolazione delle emozioni, lo sviluppo delle relazioni tra i pari e le abilità interpersonali.

La prevenzione del comportamento violento è possibile quando i bambini hanno acquisito la capacità di comprendere e regolare i propri sentimenti ed hanno appreso un repertorio di  risposte appropriate e non violente. I bambini acquisiscono queste competenze dai genitori.      

Adulti e bambini insieme.  Crescere i bambini in modo sicuro

ACT-RSK è un programma genitoriale che si svolge in gruppo ed è rivolto ai genitori di bambini di 8 anni. E’ stato sviluppato dall’American Psychological Association ed è diretto dall’APA (Office of Violence Prevention). 

L’ ACT utilizza molte strategie motivazionali per aiutare i genitori a mettere in atto dei cambiamenti comportamentali che portano ad una educazione efficace e non violenta.

Questo programma aiuta i genitori a comprendere il processo di sviluppo del bambino, ad adottare stili educativi non violenti, a non sottovalutare gli effetti dei filmati violenti sui bambini e ad acquisire  tecniche che aiutano a gestire la rabbia e a risolvere i problemi. In questo modo i genitori imparano a controllare efficacemente la propria rabbia e ad aiutano i propri  figli a gestirla usando strategie di risoluzione dei problemi.

I risultati ottenuti da una  ricerca effettuata dai colleghi statunitensi (Knox, Burkhart & Howe, 2011), hanno mostrato una diminuzione sia dell’aggressività  che dei problemi della condotta nei bambini i cui genitori avevano completato il programma.

Dati i risultati promettenti dell’ACT  sia nella diminuzione dell’ aggressività che nei problemi della condotta, sarebbe opportuno investigare la sua efficacia nella prevenzione o riduzione del bullismo.

A tal proposito, Burkhart, Knox & Brockmyer   (2013) hanno deciso di approfondire le proprie ricerche per indagare se vi sia una relazione tra ACT e  prevenzione e riduzione del bullismo.

Dai loro studi è emerso che i bambini i cui genitori hanno completato l’ ACT sono meno coinvolti in fenomeni di bullismo rispetto a quelli i cui genitori hanno ricevuto un altro tipo di trattamento.

Un’altra interessante scoperta è che il bullismo si verifica allo stesso modo sia nei bambini che nelle bambine e che la sua incidenza aumenta quando il suo esordio è precoce.

Basandosi sui resoconti dei genitori, il 24% dei bambini spesso mostra un comportamento prevaricatore e offensivo verso gli  altri mentre il 25 % mostra questo comportamento saltuariamente. Inoltre molti genitori hanno riportato che il bullismo e la prevaricazione si verifica nei bambini piuttosto piccoli ( 5 anni o anche meno).

Data la forte incidenza del bullismo nei bambini anche in età precoce, è assolutamente importante incrementare la prevenzione di tale fenomeno coinvolgendo i genitori in modo attivo.    

Sebbene i risultati dell’ACT sulla prevenzione del bullismo siano promettenti, sono necessari ulteriori studi  per poter verificare l’efficacia di questo intervento anche nel lungo termine.

I colleghi statunitensi hanno ipotizzato che per prevenire efficacemente il bullismo  dovrebbero essere implementati gli interventi che siano tempestivi, periodici e che si adattino ai differenti stadi di sviluppo del bambino.

Inoltre, è di fondamentale importanza includere in questi interventi oltre ai genitori anche  gli insegnati e il personale scolastico. Invece di implementare i programmi singoli è importante che gli esperti lavorino insieme per risolvere il bullismo. Purtroppo è una questione piuttosto complicata e non sarà facile trovare una soluzione.

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References:

Burkhart, K. M., Knox, M., & Brockmyer, J. (2013). Pilot evaluation of the ACT Raising Safe Kids program on children’s bullying behavior. Journal of Child and Family Studies, 22(7), 942-951. DOI: 10.1007/s10826-012-9656-3

Hettema, J., Steele, J., & Miller, W. R. (2005). Motivational interviewing. Annual Review of Clinical Psychology, 1, 91-111. DOI:10.1146/annurev.clinpsy.1.102803.143833

Knox, M., Burkhart, K. & Howe, T. (2011), Effects of the ACT Raising Safe Kids parenting program on children’s externalizing problems. Family Relations, 60, 491–503. DOI: 10.1111/j.1741-3729.2011.00662.x

Relevant resources:

ACT – Raising Safe Kids

StopBullying.gov

Biographies:

Michele Knox, PhD is a Professor of Psychiatry and licensed clinical psychologist at the University of Toledo College of Medicine.

Kimberly Burkhart, PhD is an Assistant Professor of Pediatrics and licensed clinical psychologist at the University of Toledo College of Medicine.

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